Cision State of the Media 2025: come costruire relazioni efficaci con la stampa

Da 16 anni Cision realizza lo State of the Media Report, una delle ricerche più autorevoli a livello globale sul rapporto tra giornalisti e professionisti della comunicazione. Anche quest’anno, oltre 3.000 giornalisti da tutto il mondo hanno condiviso le loro esperienze, difficoltà e aspettative. Il risultato è una guida utile per chi lavora nelle PR e vuole davvero comprendere come interagire efficacemente con la stampa.
Ciò che emerge dal report è che spesso i giornalisti ricevono “notizie valide”, ma non hanno modo di approfondirle o trasformarle in articoli.
In questo scenario, la qualità del lavoro dei comunicatori fa la differenza. Non basta più “mandare un comunicato stampa” e aspettarsi una pubblicazione. Serve invece costruire una relazione vera, basata sulla fiducia, sulla comprensione reciproca e sulla capacità di offrire contenuti realmente utili, pertinenti e pronti all’uso. I giornalisti vogliono ricevere storie coerenti con il loro pubblico, in linea con il tono e il taglio della testata per cui scrivono, e si aspettano che chi li contatta abbia letto i loro articoli e ne conosca e ne apprezzi il lavoro.
Un tema cruciale emerso nel report è il ruolo dell’intelligenza artificiale. Sempre più giornalisti la utilizzano, per attività come la ricerca di fonti, la sintesi di testi o la trascrizione di interviste. Anche i professionisti della comunicazione possono avvalersi di strumenti di IA per redigere contenuti, ma devono farlo con grande attenzione. Molti giornalisti si dicono aperti a ricevere testi generati con l’aiuto dell’IA, ma il 72% esprime anche forti preoccupazioni sulla loro affidabilità. Il rischio che i contenuti contengano errori o affermazioni imprecise è concreto. Per questo, i materiali prodotti con l’ausilio dell’IA devono sempre essere rivisti, adattati e verificati personalmente. L’IA può essere un valido supporto creativo e di stimolo, ma non deve essere una scorciatoia.
Contrariamente a certe narrazioni, il comunicato stampa è tutt’altro che superato. Anzi, secondo il report, è ancora lo strumento preferito dal 72% dei giornalisti. Naturalmente, perché sia davvero efficace, deve essere ben costruito, chiaro, sintetico e soprattutto accompagnato da contenuti visivi. Immagini, video, grafiche, link: tutto ciò che può rendere più semplice e immediata la pubblicazione di una storia è un valore aggiunto, ormai imprescindibile. Lo stesso vale per i comunicati che presentano dati e ricerche originali: anche se a volte sottovalutati dai brand sono tra i contenuti più apprezzati e utilizzati dai media.
Un altro elemento fondamentale che il report mette in evidenza è l’importanza della relazione umana. Nonostante la tecnologia, i social, l’automazione, ciò che fa davvero la differenza è il modo in cui ci si propone. Il 63% dei giornalisti si affida ai professionisti PR per accedere a fonti attendibili, il 57% per essere messi in contatto con realtà difficilmente raggiungibili, e il 43% per scoprire nuove storie. E non serve per forza un pitch perfetto: secondo l’85% degli intervistati, anche una semplice email introduttiva – onesta, chiara e ben scritta – può essere un ottimo punto di partenza per costruire un rapporto professionale. La fiducia non nasce da un documento, ma da un atteggiamento.
Infine, il report sottolinea il ruolo centrale dei social media, ormai parte integrante del lavoro giornalistico. Il 96% dei giornalisti li utilizza quotidianamente, sia per promuovere i propri contenuti, sia per raccogliere informazioni o trovare nuove fonti. LinkedIn si conferma la piattaforma più usata, seguita da Facebook e Instagram. Anche qui essere presenti in modo coerente e professionale è un elemento che rafforza la credibilità.
In definitiva, lo State of the Media Report 2025 ci ricorda che costruire un rapporto efficace con i giornalisti significa prima di tutto ascoltarli, comprenderne le esigenze reali e offrire un contributo concreto e rilevante. Serve autenticità, preparazione, attenzione ai dettagli e volontà di creare un dialogo che vada oltre la semplice richiesta di visibilità. Solo così si costruisce una comunicazione credibile, efficace e duratura.