AINC, Associazione Italiana Nutrizionisti in Cucina, nuovi ambassador della cucina coreana
Kimchi, e snack coreani sono sempre più presenti sugli scaffali dei nostri supermercati, segno di una tendenza in accelerata del K-food. Le esportazioni europee di cibo coreano hanno superato i 108 milioni di dollari nel 2025, e l’Italia è tra i primi tra i primi 5 Paesi europei per importazioni (quifinanza.it). L’interesse per la cucina coreana è un fenomeno culturale anche grazie anche alle proprietà salutistiche e innovative dei suoi ingredienti presenti nei prodotti fermentati.
Tramite la collaborazione di aT Center Paris (Korea Agro‑Fisheries & Food Trade Corporation) l’agenzia governativa del Ministero dell’Agricoltura della Repubblica di Corea, con i nutrizionisti di AINC, gli associati hanno potuto partecipare a una sessione formativa per conoscere le proprietà nutrizionali uniche degli alimenti coreani tenuta dalla chef coreana Sun Young Koo con la presenza del presidente dell’associazione Domenicantonio Galatà, che è stato insignito del ruolo di Ambassador K-Food da Nam Sanghui, Direttrice di aT Center Paris.
La formazione si è tenuta a Roma – sede One Day Chef – con l’ideazione, spiegazione e degustazione di alcune ricette fusion che sono alla base del classico pasto coreano “fatto in casa”. La lezione di cucina ha proposto 5 piatti must have che in genere compongono il tradizionale pasto quotidiano dei coreani – come il kimchi (ricco di probiotici e vitamine), il riso, i germogli di soia, il tofu, le alghe e le verdure fermentate che offrono importanti benefici nutrizionali e favoriscono la salute dell’intestino, apportano fibre, antiossidanti e micronutrienti essenziali, e contribuiscono a una dieta varia e bilanciata.
La collaborazione ha lo scopo di mostrare come questi ingredienti possano essere facilmente reperiti e integrati nelle ricette italiane, arricchendo i menù con piatti creativi e salutari.
In un’Italia che abbraccia sempre di più il K‑Food questo progetto conferma il ruolo della Corea del Sud come esempio di innovazione alimentare globale, capace di dialogare con le tradizioni locali per migliorare benessere e varietà nutrizionale.
