Le relazioni, il principale fattore di successo post lockdown

Le relazioni, il principale fattore di successo post lockdown

Il lockdown e le misure di contenimento del Covid hanno e stanno continuando a premere sull’accelerazione della trasformazione digitale, contribuendo a un cambio di paradigma e di prospettive dirompente per la gestione delle attività aziendali. 

La dimensione relazionale con clienti, dipendenti e collaboratori sta subendo un rinnovamento radicale e le relazioni sono il cuore e il principale fattore di successo: non sono più un semplice mezzo, ma il vero e proprio fine. 

Il digitale limita la presenza fisica al massimo a un video incontro e per questo occorre saper distinguere il modo in cui ci relazioniamo nel mondo reale da quello sul web, pensando in modo diverso il rapporto che abbiamo con qualcuno offline da quello online, semplicemente perché si svolge in un contesto diverso. In termini di gestione aziendale, dobbiamo occuparci di come coinvolgere il cliente online, ma anche il lavoratore in smartworking, il fornitore o il giornalista.

Il digitale annulla le distanze fisiche e sociali, rendendo più difficile costruire una cornice condivisa. Una relazione faccia a faccia comporta un certo grado di complessità, dal momento che si basa sulla condivisione di informazioni verbali e non verbali come la dimostrazione di emozioni, dubbi e preoccupazioni. Al contrario, su Internet, la distanza fisica fa sì che le persone possano dire, fare e condividere cose e sentimenti che al di fuori dello spazio virtuale non farebbero mai. Abbiamo canali diretti che collegano il cliente al direttore generale, l’azionista allo stagista e ci si sente in dovere di saper parlare con tutti.

Raccogliere dati e creare profili ci permette di rendere la tecnologia un fattore abilitante, ma al tempo stesso il digitale porta anche effetti molto lontani dalla nostra vista e controllo: abbiamo infatti relazioni di cui non siamo consapevoli, dovute agli effetti imprevisti di un sistema iperconnesso, e possiamo ampliare la portata delle nostre azioni coinvolgendo, ad esempio, clienti e dipendenti in una stessa campagna di comunicazione.

Il digitale velocizza le interazioni grazie ad ambienti e piattaforme prestabilite, decise a priori sulla base ai valori preferiti  ma le interazioni sul web non sono come “le relazioni” che abbiamo dal vivo e richiedono un nuovo linguaggio ancora tutto da sperimentare a cominciare dalla qualità dell’impegno, della concentrazione e dell’ascolto che mettiamo in gioco, che poco si sposa però con la velocità di risposta che richiedono i mezzi digitali.

 Se dovessimo dare un consiglio su come relazionarsi sul web in modo corretto o se dovessimo organizzare un corso di “alfabetizzazione” delle interazioni online, di cui tutti noi abbiamo bisogno, alla lettera A metteremmo sicuramente la parola “attenzione”, nel suo duplice significato di dare attenzione all’altro ma anche di fare attenzione all’altro.

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