Osservatorio EJO: ascesa e crescita delle collaborazioni tra giornalismo e advocacy

Osservatorio EJO: ascesa e crescita delle collaborazioni tra giornalismo e advocacy

Giornalismo e advocacy, ne parla l’Osservatorio Europeo di giornalismo (https://it.ejo.ch/etica/collaborazione-giornalismo-advocacy-rapporto) a proposito di una ricerca condotta dalla Bill & Melinda Gates Foundation in collaborazione con la Columbia University.  Il tema riguarda la necessità di definire ruoli e porre confini chiari nelle collaborazioni tra i giornalisti e le organizzazioni no profit con interessi diversi.

Calling for Coalitions: Building Partnerships between Journalists and Advocates cerca di offrire  pratiche e raccomandazioni attraverso l’analisi di 4 casi di studio importanti:

L’organizzazione di fact-checking Africa Check e il suo orientamento collaborativo pionieristico per fronteggiare la crescita della disinformazione sanitaria in Nigeria.

La partnership di Nation Media Group con il Fuller Project mira a porre in luce lo squilibrio di genere nei media e dar vita a un desk di genere presso il più grande giornale del Kenya.

– Il centro di giornalismo ambientale investigativo africano – Oxpeckers – e il suo progetto #MineAlert, che lotta per creare pratiche minerarie migliori in Sudafrica.

– Il team giornalistico di IDL Reporteros che collabora con diversi giornalisti e gruppi della società civile per sconfiggere la corruzione del governo in Perù. Questa collaborazione ha fatto sì che venisse alla luce il più grande scandalo di corruzione politica nella storia dell’America Latina.

La formazione è indicata nell’articolo come un elemento essenziale nelle partnership, tuttavia ci sono anche modalità più indirette di fornire assistenza ai giornalisti per i gruppi di advocacy e di donatori. Un esempio è il consolidamento del giornalismo investigativo, perfezionando l’accesso alle informazioni e ai dati attendibili nei Paesi in cui questo processo è controllato. Sarebbe bene che i gruppi di advocacy facessero ciò che i giornalisti non possono fare. Questi ultimi devono lavorare per analizzare i problemi e tenere aggiornato il pubblico, mobilitandolo ad agire.