“Be Prepared: Take Control”, il vademecum su come essere preparati per ogni evenienza anche nella Fase 2

“Be Prepared: Take Control”, il vademecum su come essere preparati per ogni evenienza anche nella Fase 2

(foto Nicola Fossella – Ansa)

Essere preparati ad ogni evenienza anche se la Fase 2 è già iniziata e fa ben sperare, è il tema della campagna di comunicazione di Weinstein PR, agenzia di pubbliche relazioni americana del nostro network PR Boutiques International. Il manifestarsi a volte inaspettato della malattia ha colto di sorpresa molte persone nei mesi passati, che si sono trovate in ospedale senza una valigia né la possibilità di farsela portare da un parente.  La campagna di sensibilizzazione a tutela della salute pubblica  “Be Prepared: Take Control” (https://prepareforyourcare.org/welcome) riporta un vademecum, sviluppato in collaborazione con la University of California di San Francisco, da seguire nella sfortunata eventualità in cui si risultasse positivi al coronavirus e le condizioni si aggravassero tanto da dover andare in ospedale.

Anche adesso che la situazione va sempre più migliorando, non dobbiamo abbassare la guardia. Il livello di emergenza è comunque alto.

Il prontuario è sviluppato in tre step, semplici ma estremamente importanti:

1) in presenza di sintomi acclarati, preparare una valigia, pronta in caso di ricovero e provvista di tutti quegli oggetti essenziali per la salute. E’ un’accortezza utile sia per il malato che per i medici, perché li aiuta a gestire meglio la cura del paziente,  se il paziente è anziano aggiungere la lista di medicine che si assumono regolarmente,  ma anche il caricabatterie del telefono, una lista di numeri da poter contattare e oggetti per alleviare la permanenza in ospedale come un libro.
2) indicare una persona che decida al posto del paziente nel caso  non fosse in grado di farlo. Nominare qualcuno che parli  secondo le volontà del paziente e che possa prendere decisioni ufficiali in merito alla salute. Si sono verificati casi in cui i medici si sono trovati in difficoltà a reperire qualche familiare o qualche amico che potesse farlo, comportando una discreta perdita di tempo ed energie. La figura del “decision maker” sarà la prima persona che verrà contattata se le condizioni del paziente dovessero peggiorare e l’ultima ad esprimersi su questioni di carattere medico nel caso il malato non potesse farlo.
3) esprimere le proprie volontà e consigliare ai propri cari di seguire il vademecum.